jueves, 14 de noviembre de 2024

ALZO MI VOZ POR LOS MUERTOS ( PROSA POÈTICA SOCIAL)



Alçant la meva veu

Español
Hoy alzo mi voz por los callados:
El poder corrupto les puso un bozal,
amenazándolos: “Si hablas, lo lamentarás”.
Si ellos no pueden hablar,
yo sí puedo, porque no temo a los matones
ni a los opresores que quieren callarme.
Hoy hablo por los oprimidos,
por aquellos que la ley debería proteger
y les digo: “No sufráis, vuestra voz será escuchada”.
Yo no temo a los astutos y perezosos
que crearon un sistema incompetente
que oprime al ciudadano de a pie, al trabajador,
al que luchó toda su vida y se quedó sin nada.
Hoy quiero alzar mi voz al poder político
y decirles que dejen de jugar
con nombres y partidos,
buscando defectos en lugar de pensar
en el bien de su país y su gente.
Alzo mi voz contra la seducción del poder,
por aquellos a quienes arrebataron todo,
porque el sistema legal los margina en lugar de defenderlos.
Lloro con los que lloran,
con aquellos que sufren injustamente
por decisiones y proyectos de hombres mezquinos.
Hoy todos podemos decir basta,
revelarnos contra este orden establecido
porque no somos piezas en un ajedrez
que pueden mover a su antojo.
Hablo de reconciliación entre el hombre y su Creador,
y proclamo libertad para los marginados y valientes,
los que ven más allá y son diferentes.
La fe los hará ser ejemplo a seguir,
como Jesucristo, la Palabra que se hizo siervo
y con su hacer nos dio un camino.
Proclamar con fe y dejarnos ir por las aguas de este río
para llegar a ese lugar de justicia,
donde el sol ilumina las mañanas
y la luna nos guía en la noche.


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English
Today, I raise my voice for the silenced:
The corrupt powers have gagged them,
threatening them: “Speak, and you will regret it.”
If they cannot speak,
I can, for I do not fear the bullies
or the oppressors who seek to silence me.
Today, I speak for the oppressed,
those whom the law should protect.
I say to them: “Do not suffer; your voice will be heard.”
I do not fear the cunning and lazy
who have built an incompetent system
that oppresses the common citizen, the worker,
those who have struggled all their lives and are left with nothing.
Today, I want to speak to the political powers
and tell them to stop playing
with names and parties,
searching for flaws instead of focusing
on the good of their country and its people.
I raise my voice against the seductive lure of power,
for those who have lost everything,
because the legal machinery marginalizes them instead of protecting them.
I cry with those who cry,
with those who suffer unjustly
because of decisions and projects of petty men.
Today, we can all say enough,
to rebel against this established order
because we are not pieces on a chessboard
to be moved at their whim.
I speak of reconciliation between man and his Creator,
and I proclaim freedom for the marginalized and the brave,
those who see beyond and are different.
Their faith will make them an example to follow,
like Jesus Christ, the Word that became servant,
showing us the way.
To proclaim with faith and let ourselves be carried
by the waters of this river
to reach that place of justice,
where the sun lights up the mornings
and the moon guides us through the nights. 

ITALIANO 

Alzando la mia voce

Oggi alzo la mia voce per i silenziosi:
Il potere corrotto ha messo un bavaglio
minacciandoli: “Se parli, te ne pentirai”.
Se loro non possono parlare,
io posso, perché non temo i prepotenti
né gli oppressori che cercano di farmi tacere.
Oggi parlo per gli oppressi,
quelli che la legge dovrebbe difendere.
Dico loro: “Non soffrite, la vostra voce sarà ascoltata”.
Non temo gli astuti e i pigri
che hanno creato un sistema incompetente
che opprime il cittadino comune, il lavoratore,
quelli che hanno lottato per tutta la vita e non hanno nulla.
Oggi voglio parlare ai poteri politici
e dirgli di smetterla di giocare
con nomi e partiti,
cercando difetti invece di pensare
al bene del loro paese e della sua gente.
Alzo la mia voce contro il fascino seduttore del potere,
per coloro ai quali hanno tolto tutto,
perché il sistema legale li emargina anziché difenderli.
Piango con chi piange,
con coloro che soffrono ingiustamente
a causa di decisioni e progetti di uomini meschini.
Oggi tutti possiamo dire basta,
ribellarci contro quest'ordine stabilito
perché non siamo pedine su una scacchiera
da muovere a loro piacimento.
Parlo di riconciliazione tra l'uomo e il suo Creatore,
e proclamo libertà per gli emarginati e i coraggiosi,
coloro che vedono oltre e sono diversi.
La fede li renderà un esempio da seguire,
come Gesù Cristo, la Parola che si è fatta servo,
mostrandoci la via.
Proclamare con fede e lasciarci portare
dalle acque di questo fiume
per arrivare a quel luogo di giustizia,
dove il sole illumina i mattini
e la luna ci guida nelle notti.





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